Gas: Ue trova l'accordo sul tetto al prezzo
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Direttore: Alessandro Plateroti

Gas: Ue trova l’accordo sul tetto al prezzo

impianto piattaforma perforazione gas petrolio mare cargo

Il Consiglio dei ministri dell’Energia Ue ieri ha raggiunto l’accordo sul tetto al prezzo del gas russo dopo mesi di negoziati.

Non è stato facile superare le resistenze di alcuni paesi, tra cui Germania e Olanda, ma ieri il Consiglio Ue dei ministri dell’Energia ha raggiunto un accordo sul price cap al gas russo. La premier Giorgia Meloni si è detta felice e soddisfatta di questa intesa, che è una vittoria dell’Italia. Dopo mesi di trattative e negoziati e stop da quando lo scorso marzo l’ex premier Draghi la posò sul tavolo dell’Ue, la misura ha trovato finalmente un compromesso tra i 27 paesi.

Solo l’Ungheria ha votato contro mentre Olanda e Austria si sono astenute e la Germania ha dato infine il suo voto favorevole. Il price cap sarà attivo dal 15 febbraio e si attiverà solo in presenza di due condizioni: quando il prezzo sul mese successivo dei future del Ttf di Amsterdam supera i 180euro/MWh per tre giorni lavorativi e quando il prezzo Ttf mensile è superiore di 35 euro rispetto a un prezzo di riferimento per il Gnl sui mercati globali per gli stessi tre giorni lavorativi che non può essere inferiore ai 145 euro.

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Il tetto avrà un impatto positivo?

Se il prezzo del Gnl scendesse sotto questa soglia, il limite di offerta sarà sempre 145 e 35 euro, ovvero 180. Il tetto inoltre avrà una durata massima di venti giorni per poi annullarsi automaticamente ma può essere anche sospeso se sono a rischio le forniture.

Secondo gli esperti, non sarà facile l’applicazione di questa misura perché i mercati non lo accetteranno. Inoltre, non ci saranno effettivi cambiamenti sul prezzo, le bollette non diminuiranno e sarà soltanto il taglio dei consumi a non far pesare la dipendenza dalla Russia. Nel breve tempo, anzi ci si aspetta un aumento delle bollette. Per molti esperti economisti non sarà il price cap a risolvere l’emergenza, si tratta solo di un piccolo correttivo.

“In Italia, ad esempio, non possiamo discutere per mesi per fare un rigassificatore o per aumentare la produzione nazionale di gas o per aprire qualche centrale a carbone in più. Serve tutto immediatamente. E, forse, serve anche un po’ di recessione» ha detto Tabarelli presidente di Nomisma Energia.

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ultimo aggiornamento: 20 Dicembre 2022 9:31

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